venerdì 30 dicembre 2016

Step 18 - Il Blu Bondi nella pittura

Vincent Van Gogh
"Ramo di mandorlo in fiore"

Saint Rémy, Febbraio 1890
olio su tela 73,5x92 cm
Van Gogh Museum, Amsterdam
1890: Muore l’ultimo inverno e nasce lo spettacolo della primavera. Sbocciano rami di fiori contro un cielo azzurro che riscalda l’animo ferito di un pittore. Rami, come emblema di una vita giovane. Theo, il fratello di Van Gogh diventato padre sceglie di chiamare il bambino Vincent.
Il pittore è profondamente commosso dal gesto e scrive a sua madre: “Ho iniziato subito una tela per il figlio di Theo, da appendere nella loro camera da letto, una tela azzurro cielo sulla quale si stagliano grandi rami di fiori di mandorlo bianchi”.
Un pittore diverso, un dipinto diverso come regalo per essere collocato sopra la testiera di un letto. Per rappresentare una nascita sceglie rami di mandorlo, uno degli alberi dalla fioritura precoce che sul morire dell’inverno annuncia la primavera. Per questo è simbolo di speranza, di ritorno alla vita anche se sfiorendo in un breve tempo raffigura anche la delicatezza, l’effimero e la fragilità. Van Gogh abbandona la sua tipica matrice caratterizzata da un grafismo materico, da tonalità vibranti e forte drammaticità, apparendo in tutta la sua candida pacatezza.
Si dice che la nascita del nipote abbia reso molto felice Vincent, e abbia fugato, seppur momentaneamente, le solite crisi psicotiche che lo affliggevano non di rado: fu un raggio di sole che scaldò l’animo del pittore.
Questo quadro, solo all’apparenza semplice, è un vero capolavoro, intimo, fresco, che rappresenta, con una sublime metafora della vita, ciò che di bello e magico rinasce ogni volta dopo l’inverno. Il piccolo, guardando l’opera dipinta dallo zio, in camera dei suoi genitori, sorrideva, fin dai primi giorni di vita.


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