Con questo post si conclude la nostra indagine sul color Blu
Bondi, uno splendido colore regalatoci da madre natura e che l’uomo ha poi reso
universalmente noto.
Infatti nello Step 01 abbiamo introdotto il blu bondi
raccontando come questo colore, tipica sfumatura delle acque di una spiaggia australiana,
è stato coniato nel ’98 dalla Apple nella produzione del primo iMac. A tal
proposito, durante la nostra ricerca, abbiamo più volte menzionato l’azienda
californiana, illustrando la singolare campagna pubblicitaria che fece al suo computer
blu bondi (Step 15) e ripercorrendo i principali momenti della vita del suo
fondatore (Step 21), riportando anche un passo del libro “Steve Jobs
confidential” (Step 11).
Ma i primi passi della nostra analisi hanno riguardato anche
la traduzione del colore in ventisette lingue (Step 02) e la ricerca delle sue
codifiche di classificazione (Step 03).
Dopo di ciò abbiamo ricercato la presenza del blu bondi nei contesti
più disparati, toccando ambiti scientifici, storico-culturali, artistici e
grafici.
A proposito dell’ambito scientifico il nostro interesse si è
focalizzato prima sulla presenza del colore in astronomia, medicina e nella
tecnologia (Step 06), e successivamente sulla ricerca della formula chimica
relativa al suo pigmento (Step 14). In questo campo si inserisce anche lo Step17, in cui abbiamo descritto un brevetto riguardante la produzione di coloranti
naturali.
In ambito storico-culturale l’indagine ha evidenziato i
legami del colore in esame con la mitologia antica (Step 04) e con i detti e le
superstizioni popolari (Step 08).
Per quanto riguarda l’ambito artistico, invece, il nostro
percorso ha toccato varie attività, risultando come uno dei contesti analizzati
più approfonditamente. Difatti, abbiamo dapprima indagato sulla presenza del colore
in vari generi musicali (Step 05) e nel mondo del cinema (Step 07), e poi cercato
dei riscontri nella pittura (Step 18), illustrando uno dei più bei quadri realizzati
da Van Gogh, e nella moda (Step 20) con l’elegantissimo abito dello stilista
Elie Saab.
Non di minor importanza è stato l’ambito grafico, dove siamo
andati a scovare il colore oggetto d’indagine nei loghi delle grandi aziende
(Step 10) e nei fumetti (Step 13). In questo campo abbiamo ribadito la posizione
centrale assunta dalla “psicologia del colore”, secondo cui il colore è una
sensazione recepita dal nostro cervello che può spingerci inconsciamente verso
una certa scelta.
Ma questa strana influenza può essere riscontrata anche nel
mondo dell’architettura e del design, di cui abbiamo parlato rispettivamente
nello Step 22 e nello Step 16.
Inoltre il nostro percorso non ha saltato la cucina (Step12), dove abbiamo inoltre scoperto l’importanza di integrare nella nostra
alimentazione tutti i colori offerti dalla natura.
Per approfondire lo studio abbiamo analizzato, con un
approccio narrativo, le dimensioni cognitive del colore (Step 19) e ne abbiamo
ricercato la sua dimensione primitiva (Step 23).
L'indagine è stata infine completata da un abbecedario (Step09), trovando nessi col proprio colore in tutti i campi, e da una “cloud” di
sostantivi e aggettivi attinenti il blu bondi (Step 24).
Terminata questa breve analisi del nostro percorso non posso
che ritenermi soddisfatto e meravigliato, sia per le informazioni che ho
appreso su un colore di cui qualche mese fa ignoravo persino l’esistenza, sia
per la scoperta del ruolo primario che i colori hanno giocato, giocano e, senza
dubbio, giocheranno nella storia della nostra civiltà.